Recupero anni scolastici a Torino: come scegliere la scuola più adatta alle tue esigenze

Il nuovo anno scolastico è alle porte e, per molti studenti della città che non hanno superato con successo l’anno appena passato, sorge anche il problema di dove affrontare il recupero degli anni scolastici a Torino: qual è la scuola giusta da scegliere?

L’istituto Galileo Galilei è presente nel territorio con diverse sedi, collocate a Torino e nelle città vicine: Chieri, Chivasso, Rivoli, e da qualche anno anche Alba.

La scuola è strutturata per rispondere ad esigenze anche molto diverse tra loro: è la soluzione ottimale per chi vuole seguire regolarmente i suoi anni scolastici, scegliendo di farlo in un ambiente più intimo, curato nei dettagli e con l’aiuto di docenti qualificati e motivati, attenti alle esigenze di ogni singolo studente. Ma è anche la soluzione migliore per chi si appresta a recuperare più anni scolastici in uno, perché, proprio per l’organizzazione della scuola e la preparazione dei suoi insegnanti, all’istituto Galilei si ha la possibilità di studiare in modo approfondito ma allo stesso tempo mirato e sopperire così alle eventuali lacune e difficoltà scolastiche. La scuola organizza anche corsi personalizzati, studiati su misura per chi, per esigenze lavorative o personali, non può seguire regolarmente le lezioni del mattino, e per gli studenti che avessero bisogno di un supporto per lo studio, offre la possibilità di ripetizioni private nelle ore pomeridiane e aiuto per la preparazione di esami universitari.

La scelta dei corsi è vasta e comprende molti indirizzi di studio: il corso di Amministrazione, finanza e marketing, il Turistico, l’Elettronico e l’Informatico, l’Agrario e l’Alberghiero, per citare alcuni istituti tecnici presenti nell’elenco di corsi disponibili. Inoltre, per quanto riguarda i Licei, sono attivi il Liceo classico, il Linguistico, lo Scientifico, l’Artistico e Scienze umane, sia nell’indirizzo tradizionale che in quello economico-sociale.

Non resta che presentarsi in una delle sedi più vicine e scegliere il percorso più adatto a te, il personale della scuola ti aspetta per offrirti il suo aiuto e la sua preparazione!

 

Anno nuovo, esame di stato nuovo. Ecco come cambia il sistema dei crediti scolastici.

Anno nuovo, vita nuova. Anche a scuola.
Dal prossimo anno scolastico, infatti, entrerà in vigore il nuovo esame di Stato. Più formalmente, le nuove norme diverranno effettive dal 1° settembre 2018, come stabilito dal decreto legislativo numero 62 del 13 aprile 2017.
Importante sottolineare come l’ammissione agli esami di Stato legata al rendimento e alla partecipazione all’alternanza scuola-lavoro entrerà a regime solo dal prossimo anno scolastico, 2018/2019, non quindi per chi affronterà la vecchia Maturità nell’anno corrente.

Il nuovo esame di Stato sarà costituito da sole due prove scritte e una orale. L’alternanza scuola-lavoro, come detto, entrerà tra i requisiti necessari all’ammissione (assieme alle prove Invalsi di matematica, inglese e italiano). Importante, inoltre, riportare la sufficienza in tutte le materie.
La commissione sarà formata come sempre da un presidente esterno, tre commissari esterni e tre interni.

E i crediti per l’accesso al nuovo esame di Stato?
Il nuovo sistema offre fino a un massimo di 12 punti per gli studenti che hanno superato il terzo anno delle scuole secondarie di secondo grado (le vecchie superiori, ovviamente), 13 punti per il quarto e 15 per il quinto anno (totale 40 punti).
Il voto finale sarà sempre in centesimi – come quest’anno – ma conterà di più il rendimento nell’ultimo triennio: ben 40 crediti per il credito scolastico, 40 sommando le due prove e 20 punti per l’orale.

Un saluto alla Prof.ssa Danila Greco

Alla persona più audace e coraggiosa che abbiamo mai conosciuto, capace di essere una strepitosa insegnante letteraria e fonte di molti insegnamenti di vita…una inguaribile romantica.
“La conoscenza è potere”…
La celebre frase di Bacone che tu rispolverasti per dare un senso alla vita di tutti noi e di tutti i tuoi “figli”, così hai sempre chiamato e trattato i tuoi allievi.
Grazie per gli anni che hai voluto condividere insieme a noi.
Prof.ssa Danila Greco, siamo stati e saremo sempre la tua famiglia.
Ti vogliamo bene testona….
Luca e Cinzia

MATURITÀ: IL DECALOGO PER LA TESINA PERFETTA

CONSIGLI SEMPLICI PER PARTIRE ALL’ORALE CON IL PIEDE GIUSTO

La tesina può essere l’asso nella manica per fare buona impressione alla commissione e iniziare l’orale al meglio. A patto che sia originale e fatta come si deve. Ecco quindi 10 mosse da seguire per impostare un buon lavoro.

1. Scegli con cura il tema centrale

L’argomento principale della tua tesina non è soltanto il punto di partenza, ma soprattutto il fulcro e la struttura portante di tutto il lavoro. Quindi è fondamentale sceglierlo con cura e attenzione. Cerca un argomento originale, magari un po’ fuori dagli schemi, ma non troppo. Per avere la certezza di essere sulla buona strada confrontati senza timore con parenti, amici, professori e ascolta anche la loro opinione. La cosa peggiore che puoi fare è copiare tesine già fatte.

2. Fai un programma di lavoro

Prima di partire a scrivere a razzo pianifica il lavoro, poniti degli obiettivi intermedi e raggiungibili, prevedendo di terminare entro un tempo utile per rileggerla, correggerla (se necessario) e studiarla. È importante non arrivare alla scadenza con l’acqua alla gola… La fretta è cattiva consigliera.

3. Preparati uno schema generale

Ti servirà per orientare i collegamenti e sviluppare meglio gli argomenti. Per lo schema utilizza le immagini: le mappe mentali sono un ottimo strumento per aiutarti a comprendere e ricordare.

4. Valorizza i collegamenti

I collegamenti sono le carte vincenti per valorizzare la tesina e stupire positivamente i commissari. Cerca di non essere scontato nel legare argomenti, materie e autori. Trova “link” non convenzionali, ma semplici ed intuitivi, magari cercando aneddoti interessanti e poco conosciuti, del genere “forse non tutti sanno che…”

5. Trova materiale efficace

Parola d’ordine: non copiare! Se la tesina sarà tutta “farina del tuo sacco” la ricorderai molto più facilmente, sarai molto più sicuro di te nell’esposizione e poi… vuoi mettere la soddisfazione? Cerca il materiale che ti serve in biblioteca, su internet e fatti consigliare dai professori.

6. Organizza il materiale con metodo

Leggi attentamente il materiale che ti sei procurato, sottolinea le informazioni importanti, metti per iscritto tutte le idee che ti vengono in mente e ciò che ancora ti manca. Dopodiché tieni sempre ben presente il filo logico da seguire e seleziona razionalmente le informazioni da inserire. Attento a non andare fuori tema.

7. Sviluppa la tesina in modo fluido

Pensa alla tesina come ad un unico discorso che tocca diversi argomenti, apparentemente slegati, ma in realtà tutti connessi tra loro da un unico filo conduttore. Sviluppa la tesina in modo che abbia un inizio, un corpo centrale ed una fine, proprio come in un romanzo.

8. Inserisci indice e bibliografia

Utilizza l’elenco degli argomenti per creare l’indice e prendi nota dei testi e degli autori che hai consultato per inserire la bibliografia alla fine.

9. Non trascurare l’estetica

Una tesina fatta bene deve essere bella dentro e fuori. Prima di tutto attenzione agli errori ortografici: controlla e ricontrolla più volte il testo, facendolo anche leggere ad altri, quattro occhi vedono meglio di due. Usa un carattere semplice e ben leggibile. Lascia i giusti spazi e dividi il testo in paragrafi, in modo da agevolare il più possibile la lettura. Cura la grafica della copertina, inserisci immagini, tabelle e grafici, ma senza esagerare. Rilega bene le pagine. Si deve capire al primo sguardo che è un lavoro a cui si è prestata particolare attenzione e ci si è dedicato del tempo.

10. Studia a memoria alcune citazioni

Citazioni di autori, tratti di brani o poesie riferite a memoria sono un ulteriore mezzo a tua disposizione per trovare il favore della commissione.

UNITO: Giornate Orientamento Universitario 2017

Il mese di febbraio vedrà protagonista l’Università degli studi di Torino nell’orientamento per la scelta della facoltà più adatta per proseguire il percorso di studi.
Cinque giornate, dal 20 al 24 febbraio 2017, presso il Campus Luigi Einaudi (CLE) in Lungo Dora Siena 100/A a Torino.
Un programma ricco di appuntamenti, con introduzioni ai corsi di laurea e ai profili professionali legati al conseguimento dei titoli universitari.
Un’opportunità da non lasciarsi sfuggire, ed un momento sicuramente interessante ed utile per orientarsi consapevolmente a quella che è una scelta fondamentale nel percorso di studio.
Saranno inoltre presenti gli stand delle Scuole, dei Dipartimenti e dei servizi per gli sudenti.
L’Aula Magna del Campus Luigi Einaudi ospiterà gli incontri. L’ingresso è libero, senza necessità di prenotazione.
Per chi non potrà presenziare, si segnala che le Giornate di Orientamento verranno trasmesse in streaming su Unito Media al seguente indirizzo:

www.unito.it/media

I programmi delle giornate saranno così divisi:

Lunedì 20 febbraio 2017:
Ore 10.00-14.00: Scuola di Scienze giuridiche, politiche ed economico-sociali (CLE)
Ore 14.30-16.00: Dipartimento di Psicologia (DPSI)

Martedì 21 febbraio 2017
Ore 09.00 – 15.00: Scuola di Medicina (MED)
Ore 15.30 – 17.00: Dipartimento di Scienza e tecnologia del farmaco (DSTF)

Mercoledì 22 febbraio 2017
Ore 09.00 – 16.00: Scuola di Scienze umanistiche (SSU)
Ore 16.30 – 18.00: Dipartimento di Lingue e letterature straniere e culture moderne (DLSC)

Giovedì 23 febbraio 2017
Ore 09.00 – 12.30 Scuola di Scienze della natura (SSN)
Ore 13.00 – 14.00: Scienze motorie (SUISM)
Ore 14.30 – 18.00: Scuola di Agraria e medicina veterinaria (SAMEV)

Venerdì 24 febbraio
09.00 – 10.00: Scienze strategiche (SUISS)
Ore 10.30 – 14.15: Scuola di Management ed economia (SME)
Ore 14.30 – 14.45: Collegio Carlo Alberto

Il calendario completo delle Giornate di Orientamento lo trovate qui.

Potete anche trovare informazioni utili sul sito dell’Unito.

La scuola è un’istituzione antica

L’ istituzione della scuola non è decisamente moderno. La scuola è sempre esistita sin dall’antichità. In Grecia diventa uno strumento di educazione liberale solo nel V secolo a.C. dove ad Atene i giovani erano seguiti fino al diciottesimo anno di età da un grammatista che insegnava loro a leggere, a scrivere e a fare i calcoli. Ma non erano le sole materie che si insegnavano; importanti erano anche lo studio della musica,della danza e del canto e non da ultimo l’educazione fisica, fondamentale per una “mens sana in corpore sano”. La scuola in Grecia si poteva individuare nella presenza di un edificio ben caratteristico: il ginnasio.
A Roma invece per l’elevato interesse verso la politica, l’educazione rimanne prevalentemente un affare di famiglia, almeno per un po’ di secoli. Era proprio in casa che si imparavano le materie essenziali per saper leggere e scrivere. Solo a partire dal III-II secolo a.C. con l’influenza greca a Roma si ebbe l’apertura di scuole pubbliche con dei magistri o litteratores che si occupavano delle nozioni di base. Successivamente si formarono anche delle scuole più specializzate di grammatica e retorica, utilissime per chi voleva intraprendere una carriera politica.
Nel Medioevo le scuole invece avevano finalità prettamente religiose, e si intensificò la diffusione di istituti monastici propedeutici ad una buona formazione. Fu solo con Carlo Magno nel IX secolo che si fece sentire l’esigenza di un modello educativo meno religioso e più mondano, con una fioritura di scuole private, nelle quali tuttavia la Chiesa conservava un controllo. Ma è con l’affermarsi dello spirito laico nei comuni italiani che le scuole dovettero aprirsi ad una preparazione necessaria alla vita pratica ed economica. Si moltiplicarono così inizialmente le scuole private laiche e poi nel quattordicesimo secolo le vere e proprie scuole comunali, con lo studio del latino o con poco studio di questo, con una diffusione territoriale in tutti i centri di traffico economico e commerciale.

Recupero anni scolastici

Recuperare anni scolastici non è più un’impresa complicata. Si può fare e anche con una certa “semplicità”. Basta applicarsi! Si può recuperare un singolo anno oppure ottenere un intero diploma, così da non presentarsi nel mondo del lavoro solo con una licenza media e avere così maggiori opportunità. Molti,infatti a giudicare dal numero di iscrizioni abbandonano precocemente la scuola, e l’ampia scelta di istituti non offre solo le classiche scuole serali di recupero. Ma il diploma, per quanto non tutti amano lo studio apre davvero a molte possibilità. Nel pubblico impiego per esempio, chi non ha il diploma non può accedere a concorsi interni, perché il pezzo di carta, seppur di valore inferiore alla laurea, fa punteggio. E anche per lavori come commesso/a, magazziniere, il diploma permette di essere scelto dalle imprese. Durante il percorso di studi si è accompagnati da un tutor di supporto nello studio e nella preparazione con lezioni frontali o a mini gruppi, affrontando così le tematiche più complicate per la comprensione e l’assimilazione. Non perdete una grande opportunità. Il diploma serve.

Maturità, è davvero così difficile?

Con l’espressione esame di maturità ci si riferisce all’esame conclusivo del ciclo scolastico di 5 anni.

Come ci si accede? Alla fine dell’anno scolastico, lo studente deve essere ammesso ad accedere all’esame di stato a seguito di una decisione presa nel corso dello scrutinio finale dal consiglio di classe. Tale ammissione consente quindi di prender parte all’esame di maturità.

Gli esami di stato per il secondo ciclo di istruzione, consistono in tre prove scritte e una orale.

Le prove scritte potranno dare un max di 45 punti (15 punti a prova), mentre il colloquio orale 30 punti, ai quali dovranno essere aggiunti quelli derivanti dai risultati ottenuti durante il triennio (massimo 25 punti) e gli eventuali 5 punti di bonus da assegnare ai candidati migliori.

PRIMA PROVA SCRITTA: è comune a tutti gli indirizzi di studio, e si caratterizza per lo svolgimento di un tema in lingua italiana le cui tracce vengono fornite in busta chiusa annualmente dal Ministero. Ad ogni traccia corrisponde una tipologia diversa (analisi letteraria,saggio breve, articolo di giornale,tema storico,tema di attualità) e lo studente può scegliere quella a lui più consona.

SECONDA PROVA SCRITTA: è la prova caratterizzante a seconda dell’indirizzo di studi. A metà anno il Ministero rende note le materie previste. Es: liceo classico,versione di latino o greco ecc. a seconda appunto dell’indirizzo della scuola.

TERZA PROVA SCRITTA: è stata introdotta a partire dal ’99 e consiste in un trattazione delle materie che non sono state trattate nelle precedenti prove. Viene svolta sotto forma di quiz a risposta multipla, trattazione sintetica o sviluppo di progetti.

PROVA ORALE: è un colloquio che si svolge davanti alla commissione esaminatrice sul programma del quinto anno. La prima parte del colloquio verterà sull’esposizione di una tesina che lo studente prepara scegliendo un argomento generale (questo dovrà essere collegato a tutte le materie studiate), la seconda parte invece interesserà domande più generiche sui programmi delle singole materie.

Studiare con un tutor

La carriera di uno studente non è sempre rose e fiori. Spesso possono esserci periodi di blocco dovuti a problemi personali. Come affrontare allora questo momento di stop? Il servizio di tutoraggio aiuta gli studenti a migliore il metodo alla preparazione. Farsi aiutare da chi ha molti anni di esperienza infonde coraggio; trasmettendo così ai ragazzi alcune tecniche di studio efficaci, attraverso un metodo personalizzato di approccio, affrontare la scuola e le interrogazioni sarà sicuramente più semplice. L’obiettivo è quello di creare un ambiente sereno dove anche i ragazzi più timidi possano aprirsi e cercare di superare le proprie insicurezze e timidezze.

Studiare all’estero

Negli ultimi anni la moda di studiare all’estero è cresciuta a dismisura, e sono tanti i licei che fanno convenzioni con istituti stranieri. Ormai la fuga dei cervelli non riguarda solo più i laureati che cercano fuori dal Bel Paese una carriera di successo, ma anche i cervelli in formazione che ancora frequentano la scuola.
Sfruttando infatti la normativa europea sugli scambi culturali, sempre più studenti si orientano a trascorrere l’intero quarto anno, o qualche mese in un paese straniero, in modo da essere già pronti ad affrontare un futuro studio o lavoro in un paese di cui già conoscono e parlano la lingua. Le mete preferite sono gli Stati Uniti, l’Australia e l’Inghilterra. A dirla tutta lo Stato italiano non incentiva più di tanto questa esperienza,le scuole non danno fondi e sempre più sono le agenzie private che organizzano scambi tra famiglie. Quale la convenienza? Da una lato sicuramente l’esperienza di poter confrontarsi con culture diverse, sono dopotutto sempre motivo di arricchimento, dall’altro ci si aspetta che al rientro lo studente non debba subire una estenuante tour de force di interrogazioni , se il periodo non copre l’intero anno. Una tutela dovrebbe esserci nella Circolare del Ministero del 2013 che ricorda alle scuole che gli studenti non possono essere interrogati su tutto il programma svolto in Italia mentre erano all’estero, dove i programmi erano sicuramente diversi, ma la beffa è che resta indeterminata la quantità e la qualità della preparazione richiesta e anche la valutazione di ciò che il ragazzo ha fatto all’estero. Danno o beffa?